Giada Rossi

SISTEMI INNOVATIVI DI TRATTAMENTO PER LE ACQUE POTABILI (ITA only)

(ITA only)

I due campi oggetto dello studio sono:
1. TRATTAMENTO dell'ACQUA
2. MONITORAGGIO QUALITATIVO dell'acqua
Per il primo punto, vi è l'indirizzo ad approfondire la tecnologia nota denominata DEIONIZZAZIONE CAPACITIVA, di matrice israeliana, con passate applicazioni militari ma tuttavia snobbata dalla grande industria del trattamento acque in quanto non basata su ricambistica consumabile quali filtri o prodotti chimici (poco remunerativa per le grosse aziende).
Diversi studi ed applicazioni sono stati condotti sulla stessa lasciando presagire una buona potenzialità anche per applicazioni di massa in Paesi molto diversi tra loro e con criticità spiccate (negative) nell'acqua da trattare.
Peculiarità della ricerca è la possibile selettività che può esser destinata alla singola cella (o elettrodo della stessa), grazie all'addizione di “film chimico recettivo”, ottenuto in nanotecnologia o altro sistema di coating.
Una cella potrà quindi specializzarsi nella captazione di uno o più elementi indesiderati, lasciando pressoché inalterata l'acqua in uscita.
Mentre una cella di deionizzazione standard tratta l'acqua “a largo spettro”, impoverendola anche dei sali minerali utili alla salute umana, nelle proporzioni consigliate, una cella di nuova generazione potrebbe “captare” ed eliminare il singolo elemento (es: arsenico oppure sali nitrati) lasciando inalterato l'equilibrio ionico degli altri elementi. 
Altra possibilità auspicata, è la modulazione della capacità filtrante, grazie all'adozione di elettronica custom che permetta la regolazione continua del campo elettrico delle celle in maniera proporzionale a valori civetta misurati in linea di entrata ed uscita tramite apposita sensoristica.
Da qui al secondo punto la strada è breve: non fermarsi al solo valore della conducibilità come valore di monitoraggio come fanno altri sistemi e di conseguenza trattare l'acqua in modo specifico, prevedendo la possibilità di fornire agli utenti un “tipo di acqua” consona alle proprie esigenze (es:povera di sodio, di calcio, ecc).
Considerate le criticità che molte acque a livello nazionale impongono il loro utilizzo in deroga alla legislazione (ma anche nella nostra Regione ci sono delle problematiche di nitrati, atrazine ecc. ), si ritiene che gli sviluppi applicativi della ricerca portino alla brevettazione di sistemi ed all'industrializzazione di dispositivi di larga diffusione in campo domestico, ristorativo e comunitario, con il possibile rilancio di apparati produttivi e di servizi correlati.
La sostituzione di impiantistica obsoleta (osmosi inversa, addolcitori, resine a scambio, filtri vari) e la possibilità di trattare in maniera selettiva l'acqua potabile, aprirebbe ad orizzonti interessanti, anche per i gestori dei servizi idrici integrati (acquedotti) che potrebbero demandare alla nuova impiantistica il trattamento di affinamento localizzato della sola acqua potabile, lasciando all'acqua “comune” i servizi minori ove l'acqua di alta qualità non è richiesta.
Anche il comparto edile sarà chiamato ad un adeguamento, sulla base di impiantistica a doppia tubazione a seconda degli usi previsti dalle utenze.
Altro elemento a corollario è la sicurezza microbiologica del sistema di erogazione, che potrebbe essere migliorata con l'ausilio di materiali di nuova concezione anche in aggiunta alle tecnologie classiche ( Uvc , cloroattivi ed ozono)."

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